PREPARAZIONE ALL’INTERVENTO
Il paziente verrà sottoposto, qualche giorno prima dell’intervento, agli esami pre-operatori (radiografia torace, prelievo sangue, elettrocardiogramma, visita anestesiologica) atti a dare il nulla osta per l’effettivo intervento (il paziente non deve assolutamente né mangiare né bere nelle 8 ore precedenti l’intervento). Il paziente potrà fare in questo momento eventuali domande ai medici su aspetti ancora poco chiari in quanto dovrà fornire il suo consenso all’intervento confermando che è al corrente dei benefici e dei rischi della procedura proposta.
L’INTERVENTO
Il paziente effettuerà il ricovero la mattina stessa dell’intervento (anche in questa occasione dovrà presentarsi a digiuno da almeno 8 ore ed aver sospeso da almeno dieci giorni eventuali farmaci anticoagulanti o antiaggreganti).Si preparerà all’intervento assistito dall’infermiere.Indosserà un camice e una cuffia sterili. Gioielli, occhiali, eventuali lenti a contatto o protesi dentarie saranno tolti.
Il paziente verrà portato in sala operatoria circa una mezz’ora prima dell’intervento.
L’operazione è eseguita nella totalità dei casi in anestesia generale.
L’anestesista illustrerà e motiverà il metodo di anestesia durante il colloquio preoperatorio.
L’intervento di tiroidectomia durerà circa un’ ora e mezza, verrà effettuato mediante un’incisione trasversale nella regione anteriore e mediana del collo e la ferita chirurgica sarà approssimativa lunga circa 4/6 cm, 3/4 cm sopra il giugulo.La ferita verrà chiusa con dei punti intradermici, senza l’utilizzo di tubicini per il drenaggio. Non è mai necessario trasfondere il paziente.
DOPO L’INTERVENTO
Il dolore post operatorio sarà prevalentemente minimo, limitato ad un lieve mal di gola, ben controllato grazie alla somministrazione per via endovenosa od orale di blandi anti-infiammatori. Non verranno somministrati antibiotici . Il giorno dopo l’intervento il paziente potrà alzarsi normalmente e fare colazione. Non ci sarà alcuna restrizione alimentare fin dal giorno dopo l’intervento.
La durata della degenza sarà di 48 ore. Dopo la dimissione è sconsigliato guidare.
Dopo l’intervento chirurgico sarà necessaria l’assunzione quotidiana di L-tiroxina, allo scopo di sostituire permanentemente la funzione tiroidea, secondo un dosaggio variabile individualmente e comunque stabilito in base al monitoraggio del livello ematico degli ormoni tiroidei.
DOPO IL RICOVERO
Una volta ritornato a casa il paziente dovrà evitare intensi sforzi fisici per almeno 2 settimane. La ripresa dell’attività lavorativa è possibile dopo circa 2 settimane per lavori d’ufficio, dopo 3/4 settimane per lavori pesanti. L’attività sportiva potrà essere regolarmente ripresa dopo 1 mese.
Quali sono i rischi potenziali dell’operazione ?
- Emorragia post operatoria, la cui entità può comportare anche la necessità di un reintervento chirurgico per assicurare l’emostasi.
Tale complicanza si presenta sotto forma di rigonfiamento della zona. Nel 90% dei casi compare nelle prime 24 ore del post operatorio e solo in un terzo dei casi necessita il ritorno in sala operatoria per la comparsa di sintomi legati ad una difficoltà respiratoria.
– Deiscenza dei punti, ovvero l’apertura della ferita chirurgica, spesso a causa di un’infezione della stessa o del sito operatorio tiroideo. Attraverso la somministrazione di antibiotici si arriva alla completa risoluzione dell’infezione
– Lesione provvisoria (fino al 20%), o più raramente definitiva (fino al 3%), delle ghiandole paratiroidi con conseguente alterazione di calcio e fosforo nel sangue in relazione ad un abbassamento del paratormone, ormone prodotto dalle paratiroidi, a causa di un trauma chirurgico subito dalle stesse o ad una loro asportazione per cause accidentali (o per patologia alle paratiroidi).
– Lesione provvisoria monolaterale o bilaterale (nel 6% e nel 2% dei casi, rispettivamente), o più raramente, definitiva (nell’1% e nell’0,5% dei casi, rispettivamente) dei nervi laringei inferiori che innervano le corde vocali ovvero un trauma chirurgico od una lesione accidentale o di necessità (in caso di infiltrazione tumorale) di uno od entrambi i nervi deputati alla motilità delle corde vocali e della dinamica respiratoria.
È transitoria quando è risolta, con l’ausilio di terapia logopedica, nei 6 mesi successivi.
È definitiva se persiste oltre i 6 mesi.